Risultati
squadra | 1st Half | 2nd Half | Goals | Esito |
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IBS Le Crete | 4 | 1 | 5 | Loss |
Firenze C5 C1M | 2 | 4 | 6 | Win |
Riepilogo
Ci sono tre immagini, direi, strizzando l’occhio ai meno giovani, tre diapositive che sono rimaste nella mente di chi vi scrive pensando alla partita di questo venerdì a Rapolano: due hanno per protagonista lo stesso soggetto, uno dei protagonisti, peraltro, dell’intera partita; l’altra no. E allora cominciamo da questa, dall’immagine di Leonardo Casamenti dolorante a terra dopo un movimento strano che qualcosa, speriamo poco, gli ha fatto al ginocchio. E’ l’8° minuto ed il Firenze, salvatosi con Sani su Piroli solo davanti a lui quattro minuti prima ha appena subito la prima rete delle quattro del fenomeno Arguig, bravo a concludere una trangolazione e ad accentrarsi e battere con un rasoterra l’estremo difensore ospite. Sembra il prologo della solita serata storta, sconfitta ed infortunio o sconfitta ed espulsione, nonostante l’impegno, nonostante gli assist di suola come quello di Mencattini al 10°, nonostante la conclusione di Polistena dalla sinistra e grazie alla parata di Rossi. Sì, perchè poi all’11° succede anche che l’imbucata Polistena-Dini non porti al gol per poche decine di centimetri, mentre al 13° il vantaggio delle Crete diventa doppio al termine della triangolazione Mariottini.Di Tommasi-Mariottini in ripartenza. Però poi succede qualcosa: il Firenze, che sta giocando bene, che sta avendo anche un consistente possesso palla, che fa pochi errori, che recupera tante palle e che se ha un difetto in questa fase è quello di ralltentare un po’ il gioco ed “invitare” gli avversari al pressing, fa subito la sola cosa che serve in questo momento: gol. E lo fa con l’altro Casamenti, quello alla vigilia non al 100%, Francesco che mette un diagonale rasoterra dalla precisione di un chirurgo che di secondo lavoro fa l’orefice dal lato sinistro del campo. Siamo a metà tempo ed il tabellone dice 2-1, la partita, non chiusa nemmeno sul 2-0, ora è partita vera ed in cattedra salgono quelli bravi. Purtroppo per il Firenze di uno bravo, ma bravo tanto, nelle file delle Crete ce n’è almeno uno. Ha la maglia numero undici ed al 21° viene perso dalla difesa biancorossa (anche se in maglia gialla), salta Sani e sigla la rete del 3-1, Se, come detto prima, è partita vera non ci si deve sgomentare per il nuovo doppio svantaggio e quindi solo un minuto dopo la rete subita prima Rossi deve salvare su Dini lanciato addirittura da Sani, poi non può far niente se non unirsi agli applausi di tutto il palazzetto quando Di Meglio trasforma il suo piede in pennello e disegna una parabola che, dal limite destro dell’area termina sotto la traversa ed oltre la linea di porta. Un gol bellissimo, la seconda diapositiva di questa partita, che il numero sette gigliato ci tiene a dedicare alla sua Sara e che rischia di diventare i’inizio di un uno-due micidiale che sfuma per pochi centimetri, quelli che separa la traiettoria del tiro di Polistena, servito da Lesiv, dallo specchio della porta. Cambio di fronte e la conclusione di Arguig esce di poco, dalla breve distanza, ma stavolta sopra la traversa. Il finale di tempo, che il Firenze gioca in pressione, non registra altri episodi da raccontare fino al recupero quando è proprio Arguig a liberarsi al tiro nel traffico ed a festeggiare per la terza volta quello che è il gol del 4-2 di metà gara. Giocare bene, se non anche meglio dell’avversario, avere le proprie occasioni, mettercela tutta, ma prendere una rete e rientrare negli spogliatoi, dove c’è un compagno con la borsa del ghiaccio sul ginocchio, sotto di due a poco dal duplice fischio farebbe tanto male a tutti. Ma questo Firenze ne ha prese tante, troppe e si è vaccinato. Si salva con Sani in uscita su Mariottini al 4° e poi riparte a pressare, a spingere. Al 6° trova un angolo con il rientrante, e che partita, Belkhairi con il dieci in maglia gialla che va a calciare mettendo al centro dove Di Tommasi devia nella propria porta. Un po’ di fortuna ed i ragazzi di Checcucci dimezzano nuovamente il distacco. E’ la scintilla che fa esplodere ancora di più la grinta, la voglia di Mencattini e compagni. Loro le occasioni da raccontare nei successivi minuti ed ecco il salvataggio di Rossi su Dini all’8°, ma soprattutto il tocco dispettoso dello stesso Dini al 9° con la palla che finisce all’angolino. Ed è pareggio, già un miracolo pensando all’inizio gara, ma non basta e, se l’inerzia del match adesso è veramente per gli ospiti, questo non è affatto sufficiente per portare a casa quei tre punti obbligatori per poter ancora sperare nella salvezza. Quindi che succede? Succede che le squadre in campo ce ne sono due ed una non è affatto contenta di essere stata ripresa. Le Crete si fanno sentire al 15° con Piroli che fa tremare il palo e pochi istanti dopo con Polvani. Al 20° batti e ribatti con protagonisti Di Tommasi, Sani ed Arguig.finchè il “farsi sentire” di poco fa diventa “fare male”: nel traffico il talentuoso spagnolo con il numero undici calcia a rete e fissa a quattro le reti segnate in questa partita. Il Firenze è infuriato ma è lucido, finalmente ha capito che la strada intrapresa finalmente può portare nel posto giusto. Basta essere dove si deve nel momento giusto e sia Di Meglio che Dini lo saranno. Non è completato nemmeno un giro di lancette dal gol del 5-4 che Di Meglio arriva sulla respinta della conclusione a rete di Belkhairi ed il suo tap-in vale il nuovo immediato pareggio. Stavolta la dedica è per un amico che non c’è più, Nicola. Ma la splendida sfida di Rapolano non è finita, il bello, a parte per le coronarie del sottoscritto, deve ancora arrivare, Siamo al 23° e Rossi si trascina la palla di mano fuori dall’area, si prende il giallo e regala una punizione ghiotta quanto i capolavori esposti nelle vetrine delle pasticcerie viennesi Alla battuta Dini che va dritto per dritto e buca tutto, barriera e portiere: il Firenze è in vantaggio, mancano sette minuti più recupero ed ora la tensione si taglia a fette, ma con una motosega ben affilata. Se alle Crete il pareggio non andava a genio, la sconfitta risulta ancora meno gradevole. Dopo un tentativo di Lesiv dal limite sinistro la squadra di casa ci prova al 24° con Polvani dal limite e Di Tommasi in ritardo sul secondo palo. La squadra in maglia blu si riversa in avanti e a pochi minuti dal trentesimo lo fanno anche con Di Tommasi portiere di movimento. Quel che ci mette il Firenze per difendersi è tutto: la disperazione, la voglia, la grinta, la consapevolezza di un gruppo che esiste e non di una squadra allo sbando, l’amicizia, quel che volete e, finalmente, anche la fortuna. Perchè senza quella è difficile vedere un pallone deviato battere due volte sulla traversa e poi uscire. Ed allora ecco il triplice fischio finale ed ecco la terza diapositiva, quella di un Di Meglio commosso che uscendo dal campo dice la frase che vale tutto: “Il Firenze non è morto.”. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
Marcatori: 8°,21°,31° p.t.,50° Arguig (C); 13° Mariottini (C): 15° Francesco Casamenti (F); 22°,52° Di Meglio (F); 36° Belkhairi (F); 39°,53° Dini (F) Ammoniti: 16° Polvani (C); 53° Rossi (C) Espulsi: – Falli: p.t. 1-1 s.t. 1-1 Recupero: p.t. 3′ s.t. 2′ Arbitri: Muto (Grosseto) e Bertini (Empoli)
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Luogo
Palestra Comunale Rapolano |
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