…dal nazionale al regionale

Con la promozione in tasca, si comincia a costruire il nuovo organico. Lo stravolgimento è totale.
La direzione generale viene affidata a Renato Faggi. Un Piero Foti carico come una molla, lascia Prato per fare il direttore sportivo al Firenze. Con il programma dei successivi tre anni alla mano non è difficile convincere la gente a venire nel capoluogo toscano.
L’accoppiata tecnica Pomposi-Colella viene confermata. Una giovanissima Emiliana Rosso si inventa un Under 21 di ragazzini terribili che nelle mani di Gabriele Benedetti diventano dei fenomeni.
Primi due acquisti di Foti sono “er principe” Matrisciano e un grande Nicolini; Faggi invece porta a Firenze Daniele Birghillotti dalla Sorms. Grazie a Gabriele Benedetti arrivano poi Ivano Brandi e Gisberto Gallucci dall’Easy Bazar, Luigi Ponzio dal Livorno e gli sconosciuti Andrea Balducci e Paolo Falsini dal calcio a 11. La ciliegina sulla torta deve però arrivare con Iacopo Corsi, Michele Lombardo e Milivoje Simeunovic. Confermati, Parronchi, Dei, Capitan Lo Conte, e ovviamente Colella.
Michele Scapicchio (uno dei più bravi fisioterapisti toscani e non) vola in via Torcicoda per prendersi cura dei preziosi polpacci di Mile & co.; la supervisione medica è del dottor Fabio Torrini.
Con una rosa di 18 giocatori di questo livello era francamente inutile nascondere che il Firenze stesse puntando decisamente alla serie A. Già nelle amichevoli estive questa squadra fa vedere di che pasta è fatta. In rapida successione vince con Prato e Genzano, pareggia con la Lazio di Maurizi (che vincerà il campionato di A) e perde di misura con il Padova di Rendina.
Quando inizia il campionato è subito un 10 a 1 al San Carlo di Ancona (restituito così un analogo risultato di 7 anni prima). Poi con una serie incredibile di successi, ben 22, il Firenze Calcio a 5 stabilisce il nuovo record di vittorie consecutive nei campionati nazionali.
I numeri di Simeunovic sono spettacolari (bisognerà aspettare Bearzi e Ranieri per vederne di simili); una cosa mai vista. Lo sloveno è devastante; basti pensare che il cinquanta per cento delle reti segnate in quella stagione sono partite dal suo piede.
I fiorentini iniziano a scoprire questa squadra delle meraviglie tramite le riprese televisive di Canale 10. Il commento travolgente da “brasiliano” è di Niccolò Ceccarini, coadiuvato da Lorenzo Marucci; le radiocronache sono invece ad opera di Edoardo Novelli. Piano, piano aumenta l’affluenza del pubblico si comincia a vedere anche qualche volto nuovo e non più i soli addetti ai lavori. Nel frattempo, con il nome di Brigata Medicea si forma il primo gruppo autonomo di tifosi organizzati.
Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, ma…verso metà del campionato, nonostante la striscia paurosa di successi, qualcosa si incrina all’interno dell’imponente organizzazione. Non sapremo mai se è per colpa dell’eccessivo stress della maniacale dirigenza o per causa di tante primedonne nello spogliatoio, fatto sta che si avvertono i primi mugugni e i primi scricchiolii della struttura.
Le ultime partite sono un mezzo disastro ed è opportuno raccontare cosa ha detto, a campionato vinto, il patron: “si, sono tutti bravissimi, si sono impegnati tutti in maniera feroce, ma non solo per vincerlo ma anche per mandarmelo…di traverso questo strameritato successo!!!!!”. Varrebbe davvero la pena di scrivere un libro con le opinioni di tutti gli addetti ai lavori solo per questa stagione.
Comunque, tanto per non smentirsi, per la prima volta nella storia del calcio a 5 chi vinceva il campionato di B doveva anche spareggiare per la A. E’ ovvio che a quel punto non bastava più aver stravinto il campionato per essere promossi.
La prima partita si gioca a Torino. Sotto di due, i gigliati sembrano persi. Occorre la grinta di Benedetti, Falsini e Ponzio per riportare la squadra in parità.
Nella partita di ritorno si ricomincia da zero. Di fronte a un palasport con 1.600 persone il Firenze si scatena. Le doppiette di Colella e Lo Conte più la rete di Lombardo spengono le ambizioni dei granata e solo la grande paura di vincere dei fiorentini consentirà negli ultimi minuti la parziale rimonta a Tunno & co.
Gli ultimi 30 secondi sono un calvario, interminabili, ma poi…abbiamo ancora i brividi sulla pelle e nelle orecchie gli urli di Niccolò Ceccarini che ripeteva: “…grande Parronchi…è finita…è serie A!…è serie A!!
E serie A fu.
Per la verità, per il primo assaggio della massima serie bastano solo tre giorni: i nostri, non ancora sobri dopo la festa promozione, tutti dipinti e ossigenati, affrontano infatti il Padova di Rendina al palasport di Firenze per i playoff scudetto. Resistono un tempo da leoni, si portano in vantaggio con Lombardo, ma l’espulsione del portierone Parronchi per fallo fuori area compromette il risultato della gara di andata. Il ritorno invece non ha storia ed i patavini travolgono un Firenze appagato e superano il turno.  Si comincia quindi a preparare lo storico campionato di A1: per non correre rischi la dirigenza fiorentina opta per un allenatore di esperienza e la scelta cade su Giuseppe Marcuccitti. Ai suoi ordini arrivano il professor Filippini, preparatore atletico, Marco Donnangelo, il portiere David Calabria e Simone Giuliani dal Torino, Rosario Scalìa dal Palermo, Giuliano Di Giosio dal Prato e gli abruzzesi Mondazzi e Di Federico; rientra per fine prestito David Gammino; confermati Lo Conte, Matrisciano, Simeunovic, Lombardo, Parronchi, Gallucci, Balducci e Falsini (poi ceduti in prestito al San Michele), Nicolini e Colella. Nella rosa della prima squadra anche due giovanissimi Daniele Corsi ed Emanuele Frosini. Unico rimpianto la trattativa sfumata all’ultimo minuto con Andrea Famà della BNL che prima dice sì a Firenze e poi raggiunge invece Reggio Calabria.
Nonostante una rosa di tutto rispetto, è un anno difficile da raccontare. Dopo un girone di andata concluso discretamente col settimo posto a 23 punti, qualcosa si rompe: inizia Di Giosio che, in amichevole col San Michele, si procura in uno scontro con il portiere Cantini la frattura ad un dito di un piede. Salterà un mese e mezzo di campionato. Lo segue a ruota Michele Lombardo, stiramento alla coscia, mentre la morìa delle bocche da fuoco del Firenze si completa con il rientro, per “marcucc…saudade” di Scalìa in Sicilia.
Il girone di ritorno è un disastro: sei turni senza successi con sconfitte di misura e vittorie sfumate (vedi Lazio a Lastra a Signa) negli ultimi secondi. Con l’importante aiuto del procuratore Correra, però, si riesce a naturalizzare un giovanissimo nazionale argentino, Diego Raul Giustozzi che sbarca a Firenze a febbraio col compito di traghettare la squadra ai playoff.
Non ci riuscirà: sfortunatamente, dopo tre memorabili partite, subirà la lesione del legamento crociato e la sua stagione terminerà in quel momento. Il resto del campionato è un declino lento, ma inesorabile e la tremenda girata di Cappellato del Milano su imbucata di Martic al palasport di Firenze salva all’ultimo tuffo i meneghini e costringe i gigliati, nonostante i 38 punti, ai playout con l’Afragola.
Di quanto successo in quelle due disgraziate partite e, soprattutto, in quel disgustoso 8 giugno 1999 non è il caso neppure di accennarne. Preferiamo ricordare la stagione allora conclusasi come quella della prestigiosa doppia vittoria sulla BNL, dello storico successo nel derby col Prato (ahinoi, vendicato al ritorno!), del buon rapporto instaurato con tutte le società della massima serie.
L’ipotesi, affatto peregrina, che, nonostante i disperati tentativi di un indomito Renato Faggi, di Firenze Calcio a 5 non si dovesse più parlare (in un colpo solo erano stati persi tutti gli sponsor, metà della dirigenza e non ultimo il patron storico Andrea Rosso) lascia però, al termine di una travagliata estate, spazio all’idea di ripartire dal basso.
Promotori dell’operazione sono Di Giosio, nel frattempo accasatosi ad Augusta, Matrisciano ed Emiliana Rosso. A questi si aggiungono subito Michele Scapicchio, il professor Filippini e l’ormai bandiera storica Marco Lo Conte. Viene ottenuta, grazie all’intervento del dr.Bresci, l’iscrizione alla serie C2 regionale. Il campionato vede il trionfo del Pisa Futsal, mentre il Firenze giunge secondo e ottiene la promozione in C1 solo dopo la finale dei playoff giocata, col Novoli, nel campo già “portafortuna” di Maliseti. E’ un anno difficile per Emanuele Matrisciano, due volte infortunatosi, ma è anche l’anno di una Coppa Toscana persa, ad opera del Follonica, solo negli ultimi cinque minuti della finale.
Il resto è storia troppo recente per essere raccontata se non dai numeri e dalle classifiche. Questi li potete trovare all’interno del nostro sito storico. Preme solo ricordare le due Coppa Disciplina vinte rispettivamente nell’anno di C2 e nel secondo, campionato 2001-2002, di serie C1.
La nostra fatica termina qua. Scusandoci per le inesattezze e chiedendo venia anche per i goffi tentativi di distorcere a nostro vantaggio la realtà dei fatti, ben lieti di apportare le giuste correzioni nella più che probabile ipotesi di errori, omissioni e strafalcioni, vi lasciamo ricordando però anche il ruolo avuto da un’altra importante realtà all’interno del Firenze Calcio a 5, quell’under 21 che ha lanciato tanti biancorossi del presente o del recentissimo passato come Frosini, Esposito, Mugnaini, Bocciero, l’eterna bandiera Rossi, che ha vissuto momenti gloriosi come il raggiungimento dei quarti di finale scudetto del campionato 1998-1999, eliminati solo dal Chieti, e che ha visto l’esordio di uno dei più bravi e preparati tecnici gigliati di sempre: Gabriele Benedetti.

Stagione 97/98 – Serie B Nazionale, primi classificati – formazione: Parronchi, Gallucci, Simeunovic, Lombardo, Matrisciano, Corsi, Ponzio, Birghillotti, Brandi, Dei, Lo Conte, Balducci, Falsini, Colella, Molinari, Nicolini, Benedetti; allenatore Mauro Pomposi, fisioterapista Michele Scapicchio, medico sociale Fabio Torrini, dirigenti Renato Faggi, Pier Domenico Foti, Gianni, Antonio e Mario Farina, presidente Fabrizio Martini, vicepresidente Silvana Andrei.

Stagione 98/99 – Serie A1 Nazionale, quattordicesimi classificati – formazione: Parronchi, Calabria, Gallucci, Simeunovic, Lombardo, Matrisciano, Lo Conte, Falsini, Balducci, Colella, Nicolini, Donnangelo, Scalia, Di Giosio, Giuliani, Mondazzi, Di Federico, Corsi, Frosini, Gammino, Giustozzi; allenatore Giuseppe Marcuccitti, fisioterapista Michele Scapicchio, medico sociale Fabio Torrini, dirigenti Renato Faggi, Corrado Molinari, Pier Domenico Foti, Gianni, Antonio e Mario Farina, presidente Fabrizio Martini, vicepresidente Silvana Andrei.

Stagione 99/00 – Serie C2 regionale, secondi classificati – formazione: Gallucci, Bianchi, Bocciero, Landi, Lo Conte, Ponzio, Molinari Corrado, Molinari Massimo, Mugnaini, Rossi, Moricci, Sakamoto, Pieri, Caristia, Meozzi, Matrisciano; allenatore Michele Scapicchio, preparatore atletico Paolo Filippini, presidente Fabrizio Martini, vicepresidente Silvana Andrei, presidente onorario Emiliana Rosso.

Stagione 00/01 – Serie C1 regionale, secondi classificati, vittoria finale Coppa Toscana – vedi Rosa della squadra

Stagione 01/02 – Serie C1 regionale, terzi classificati – vedi Rosa della squadra

Stagione 02/03 – Serie C1 regionale, quinti classificati, vittoria finale Coppa Toscana – vedi Rosa della squadra

Formazione 1997-1998

Formazione 1997-1998
In piedi: Balducci, Nicolini, Matrisciano, Gallucci, Parronchi, Birghillotti, Colella, Simeunovic, Pomposi (all.). Accosciati: Scapicchio (mass.), Ponzio, Falsini, Corsi, Lo Conte, Molinari, Lombardo, Benedetti
Dal poster di Calcio a 5 Magazine – 1998
Formazione 2001-2002
In piedi: Frosini, Mugnaini, Masi, Rossi, Fabbri, Filippini (p.a.), Innocenti, Lotti, Spagnoli, Matrisciano, Rosso. Accosciati: Olmi, Pieri, Pinzauti, Lo Conte, Buchetti, Garbin

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