Non c’è due senza tre: dopo la promozione in C1 conquistata nel suo campionato d’esordio sulla panchina biancorossa e dopo la salvezza conquistata nel modo che sappiamo al termine di questa particolare stagione, quella che prende ufficialmente il via oggi sarà la terza stagione alla guida del Firenze C5 per Simone Grisolini.
Contattato telefonicamente il nostro Mister ha espresso alcuni importanti concetti relativamente alla sua esperienza passata, presente e futura con i nostri colori partendo dal ringraziare la dirigenza biancorossa per la fiducia rinnovatagli e per la possibilità di proseguire quel progetto, basato soprattutto sui giovani, iniziato due anni fa in serie C2. Un progetto, però, che non vedrà più protagonisti alcuni componenti fondamentali della compagine gigliata a partire dalla dirigenza e dallo staff tecnico con le partenze, per motivi di lavoro, di Andrea Falcini e Marco Masini ai quali mister Grisolini è senz’altro riconoscente così come si dice fiducioso dell’operato che andranno a svolgere i “nuovi” Samuele Lastrucci e Luca Egiziano. Sul versante calciatori, per via di alcune partenze (in particolare quella di Valerio Mannazzu ritornato nella sua Sardegna) ci sarà molto da lavorare per allestire una squadra competitiva per un campionato di serie C1 la cui fisionomia è al momento del tutto da definire sia riguardo a chi vi parteciperà che anche per il periodo in cui verrà disputato, ma Grisolini non ha dubbio che, grazie anche all’entusiasmo con cui lo staff vecchio e nuovo sta già operando, alla fine verrà formata una squadra capace di dar noia a tutti ed in grado di portare con onore il giglio sul petto e di rappresentare degnamente la propria città. Mister Grisolini si è poi anche soffermato sulla stagione appena conclusa dicendosi dispiaciuto, oltre che per tutte le sofferenze patite a livello sociale ed economico da parte di tutti, di non aver potuto portare a termine un campionato interrotto nel momento in cui il Firenze stava esprimendo un gran gioco e tanti miglioramenti e che faceva intravedere la possibilità anche di una salvezza diretta. Un peccato, certo, ma anche uno stimolo a far ancora meglio nel futuro per continuare a portare con orgoglio sui campi della Toscana il proprio nome ed i propri colori.