La fascia da capitano non dovrà cercare un nuovo proprietario. Anche per la prossima stagione, sarà il braccio di Lorenzo Leone ad ospitarla. La conferma del capitano segna la continuità di un progetto che si basa sugli uomini, ancor prima che sui giocatori. Lorenzo, nei momenti decisivi e complicati, è sempre stato in prima linea. Il laterale, classe 1996, è all’ottava stagione in biancorosso e da tre stagioni indossa la fascia di capitano del Firenze C5. Quella fascia gli è stata cucita al braccio perché si è fatto valere, sia in campo sia nello spogliatoio: un esempio importante nei giorni facili ma soprattutto nei giorni più difficili, nei quali Lorenzo ha sempre dimostrato onore e orgoglio.
Rompiamo il ghiaccio non parlando di futsal, raccontaci qualcosa del Lorenzo Leone uomo.
Sono molto legato alla mia famiglia, amo stare con loro. Sono un ragazzo allegro, cerco di trovare e di dare sempre positività. Come passatempo monto mobili e faccio traslochi.
Sarà un anno duro, un campionato molto difficile che ti vedrà per la prima volta scendere in campo in un campionato nazionale. Come te lo immagini?
Da questo campionato mi aspetto tanto divertimento, tanta fatica e tanto lavoro; personalmente ho ancora voglia di migliorarmi e di imparare. Sappiamo già tutti che non ci potremo distrarre un secondo e mi auguro di aiutare il Firenze a stare il più in alto possibile. Con il supporto e la passione di mister Grisolini, sono convinto che ci potremo togliere anche qualche soddisfazione.
Sarai nuovamente il capitano del Firenze! Il Presidente Mondì, insieme ai nuovi arrivati Cialdi e Alì, hanno dato vita ad un nuovo progetto, cosa ti ha spinto a dire sì a questa nuova avventura?
L’anno scorso sono stato definito una bandiera del Firenze: è una gioia e un onore per me dopo tutti questi anni. Il progetto della mia società è importante. Inoltre ho sempre avuto il sogno di giocare in serie B con il Firenze e continuare a dare tutto per questi colori.
A soli 22 anni hai ereditato la fascia da capitano da Lorenzo Giorgi, dopo un’annata difficile. In questi tre anni, sei cresciuto molto sia come persona sia come capitano, grazie anche all’aiuto di Mannazzu e Martinisi. Questo sarà il primo anno da grande in un gruppo nuovo: cosa significa per te portare questa fascia al braccio?
Mi piacerebbe far capire ad ogni persona che entra nello spogliatoio quanto è bello e importante giocare con il giglio sul petto e rappresentare con orgoglio, anche al di fuori della Toscana, il nome di Firenze. Essere capitano significa aiutare, in qualunque momento, ogni singolo compagno e provare ad essere un esempio anche per i più giovani che salgono in prima squadra. Molti compagni hanno intrapreso altre strade; quest’anno spero comunque di riuscire a ricostruire quell’unità di gruppo, che ci ha sempre fatto sentire una famiglia. Per questo mi impegnerò a conoscere a fondo tutti i miei compagni, a sudare insieme a loro ad ogni allenamento e a lottare fianco a fianco durante ogni partita.
Non vedo l’ora di iniziare, forza Firenze!
Avrà l’arduo compito di condurre per mano il suo Firenze nel panorama nazionale del calcio a 5 ma, per per una sfida così importante, non potevamo che affidarci ancora a Lorenzo!
#delfirenzevantoegloria
#gigliosulpetto