Quattro chiacchiere con Simone Grisolini, Mister della squadra maschile di serie C2 del Firenze che ha appena concluso il campionato di calcio a 5 neo promossa in C1. Quanto è stato bello??
Buongiorno a tutti! Adesso a campionato finito e promozione raggiunta senza nemmeno dover vincere i play off, sono molto più rilassato e esageratamente strafelice. Raggiungere subito una promozione così netta è stata una cosa fantastica ed è andata ben oltre ogni logica ed impensabile all’inizio. I nostri ragazzi ci hanno creduto, hanno lavorato con tantissimo impegno e passione e la promozione e stato il premio meritato.
Questa estate la squadra retrocessa ha avuto difficoltà a ripartire; poi sei arrivato te e con qualche nuovo giocatore hai riportato entusiasmo. Questo ingrediente è importante a tuo avviso o cos’altro ci vuole?
Hai pienamente ragione. Quando sono stato chiamato dal Firenze per guidare la loro squadra solo per quello che è stato per me come avversario mi ha fatto venire i brividi. Poi onestamente parlando con Andrea e Luca ho scoperto che c’era tutto da rifondare. Non nego che la cosa mi ha un po’ impaurito, però vedendo la loro voglia di tornare alla ribalta e la loro convinzione in me come loro Mister mi ha fatto mettere tutti i pensieri alle spalle e partire subito a lavoro. Abbiamo contattato molti ragazzi e come spesso capita abbiamo ricevuto molti no. Grazie ad alcune amicizie e a un po’ di fortuna siamo riusciti ad inserire non solo ottimi giocatori ma grandi uomini. Fin da subito ho cercato di trasmettere ai ragazzi tutto il mio entusiasmo e passione che ho per il calcio a 5, anche perché molti sono giovani e alcuni si affacciavano per la prima volta in categoria quindi andavano appassionati e stimolati fin da subito. Questo è stato il primo ingrediente poi ci ho inserito le mie idee di gioco
Parla di te, da allenatore, qual è stata la stagione e la partita che più ti resta nel cuore?
Trovare UNA stagione che ti ha lasciato qualcosa nel cuore non è facile… ogni anno ho ricevuto tanto dove sono stato e le emozioni me le porto dentro di me. Sicuramente la stagione che mi è rimasta più nel cuore è stata quella ho fatto collaborando come secondo, con il mio grandissimo amico Zude a Montecalvoli in serie B. Abbiamo condiviso molti momenti insieme veramente belli come lo erano i nostri vecchi tempi. In piu mi ha permesso, e non è da tutti, di inserire anche alcune mie idee di gioco ed insieme alle sua abbiamo fatto veramente una grande stagione con una squadra neo promossa. Come partita del cuore metterei quella fatta anno scorso con la U19 nazionale al San Giusto quando per le fasi nazionali di coppa Italia siamo andati a giocare contro il Kaos Reggio Emilia in un campo fantastico e contro ragazzi se pur giovani molti di loro militava o in serie A. Loro in 10 partite avevano subito 10 goal e noi li in una siamo riusciti a farne 4, ma ne abbiamo presi molti. Nonostante tutto non puoi immaginare la gioia che avevano i ragazzi negli occhi a giocare quella partita.
So che hai fatto esordire dei ragazzi dell’U19 in prima squadra; che emozione hai provato?
Far esordire e dare un po’ di spazio ai giovani è la cosa più bella che un mister possa fare. Quest’anno ce ne sono stati diversi e quelli che hanno giocato non è stato per un contentino ma per merito sportivo perché veramente molto bravi e allenati bene dal grande mister Checcucci e Berti. Addirittura sono scesi in campo Manuel un 2003 e a Chiusi ha giocato tutta la gara Matteo. Complimenti ai nostri giovani.
Lo sport vive di futuro, ormai il passato non conta più, cosa ti aspetti dalla prossima stagione??
La prossima stagione sicuramente ci metterà a dura prova, l’asticella si alza notevolmente quindi dobbiamo cercare di farci trovare pronti e competitivi, tenendo sempre presente la nostra filosofia di far crescere i nostri giovani. Sicuramente sarà una stagione difficile ma conto tantissimo sulla voglia e la convinzione che hanno i ragazzi di confrontarsi ogni volta con i più forti.
Cosa pensi del futsal a livello giovanile e soprattutto cosa si potrebbe fare di più?
A livello giovanile siamo ancora un po indietro rispetto ad altre regioni. Come detto prima anno scorso ho guidato una u19 nazionale e girando per la Toscana ho visto molti giovani veramente bravi e già pronti per categorie importanti come molti di loro questa stagione hanno fatto, anche gli allenatori ben preparati e con idee di gioco ben decise. Ultimamente stiamo lavorando bene con i giovani ci vuole ancora un po’ di tempo ma presto vedremo i risultati. Per fare qualcosa di più bisognerebbe seriamente che le società che fanno categorie nazionali ci credessero di più sui giovani e lavorassero diversamente, ma tutto ciò comporta risultati a lungo termine e nessuno ha pazienza ma tutti cercano di fare tutto e subito.
Cosa vorresti fare da grande? Ti piacerebbe allenare una squadra di categoria superiore alla C1? E il femminile ti affascina o no?
Da grande vorrei ancora continuare ad allenare perché ormai ce l’ho dentro. Riguardo alla categoria superiore anche se da secondo a Montecalvoli l’ho già fatta, vi posso garantire che è un’esperienza fantastica, c’è tutta un’altra attenzione, atmosfera e tantissima qualità. Anche solo il fatto di andare via tutti insieme con il pullman, la tuta di rappresentanza, mangiare fuori al ristorante con il menù sportivo e girare l’Italia ti fa sentire veramente un professionista, quindi sei stimolato ancora di più a lavorare al massimo. Il femminile ci sono andato molto vicino 2 anni fa e perché no un giorno?
Cosa ti piace di più del fare l’allenatore e cosa ti piace meno??
La cosa che più mi piace nel fare l’allenatore, è preparare gli allenamenti a casa e poi svilupparli in campo ma la soddisfazione maggiore è vedere i ragazzi che recepiscono il lavoro e lo sviluppano. Quando poi tutto ciò lo rivedi in partita sei veramente al settimo cielo. La cosa peggiore per un allenatore è fare in primis le convocazioni poi purtroppo durante la gara non riuscire sempre a dare spazio a tutti.
Fai un saluto a chi ci sta leggendo alla tua maniera
Saluto e ringrazio tutti Forza Firenze non molliamo mai