Chiusa la prima carrellata di acquisti, le luci dei riflettori si spostano nuovamente sui vertici societari per illuminare il volto dell’insostituibile Giovanna Polito.
Ex giocatrice con più di 25 anni di carriera alle spalle, poi preparatrice dei portieri e vice-allenatrice prima di tornare al ruolo di dirigente. Ovunque ci sia da fare per il Firenze, il club sa di poter trovare in lei una figura di riferimento professionale e sinceramente innamorata del giglio che ha indossato sul petto.
“In qualità di portiere, ho seguito tutta l’evoluzione del futsal da sport praticato all’aperto, al freddo e sotto l’acqua se capitava, ad attività indoor gestita in modo da non fare mai mancare nulla. A darci casa sportiva è stato proprio il Firenze, una realtà che – piano piano e con tanto lavoro – è riuscita a conquistare una Coppa Toscana e poi l’accesso in A2“.
Nel frattempo, un brutto incidente ha fermato il suo cammino tra i pali.
Inizialmente è stato traumatico, poi ho capito che avrei potuto continuare a dare il mio contributo anche fuori dal campo e che avrei potuto essere utile anche in altra maniera. Così sono entrata in dirigenza: è un ruolo diverso, ma quando capisci che un tuo consiglio è stato ascoltato oppure un tuo incoraggiamento ha sbloccato una giocatrice, quelle sono soddisfazioni enormi, che vanno oltre la vittoria. Non sono i tre punti in sé a farmi felice, ma averli raggiunti con una certa affinità di pensiero che lega la squadra a chi è dietro le quinte”.
Anche col nuovo gruppo, Giovanna punta a creare un rapporto di fiducia che vada oltre il risultato sportivo.
“Da buona chioccia, il distacco dai miei pulcini mi ha turbata, ma a volte rinnovarsi può servire e sono felice di essere rimasta. È stata quasi una scelta al buio, ho dato la mia completa disponibilità per non vedere andare a rotoli tutto quello che abbiamo creato nel tempo e ora sono convinta che questa nuova esperienza ci farà divertire parecchio. Tempo, passione, attaccamento e un po’ di conoscenza è tutto quel che ho, ed è tutto per il Firenze”
Tutti pronti a riprendersi ciò che il Covid ha interrotto.
“Abbiamo avuto appena un mese per conoscerci come collaboratori, ma per quel poco che ho visto si potrà lavorare con grande serenità perché è uno staff composto da persone con cui ci sono dialogo e confronto: questo non vuol dire che la tua idea verrà accolta per forza, ma di sicuro verrà ascoltata. E questo non è da sottovalutare. Soprattutto nel femminile, la parte emozionale è predominante e qui la pensiamo tutti allo stesso modo: a volte un semplice “brava” detto al momento giusto può fare la differenza e io cercherò di mettermi a disposizione anche da questo punto di vista”.